Si dice ci siano poche certezze nella vita, tanto che secondo i nostri proverbi quelle inaggirabili sarebbero solo due: le tasse e la morte.
Da dentisti forse dovremmo aggiungere anche “la caduta dei denti”, un fenomeno che caratterizza la vecchiaia e che infatti la maggioranza di noi considera naturale, quanto l’ingrigirsi dei capelli e l’insorgere delle rughe.
Purtroppo, questo articolo sfumerà un po’ i contorni di questa certezza, facendo luce su un fenomeno che causa la caduta degli elementi dentari ma che non riguarda solo le persone anziane perché nei casi più gravi (soprattutto se trascurati!) le conseguenze possono manifestarsi già a partire dai 40 anni.
Stiamo parlando della parodontite, comunemente conosciuta come piorrea. La parodontite è un’infiammazione orale cronica, di origine batterica, che porta progressivamente alla distruzione delle strutture portanti dei denti, ovvero gengive, legamenti, tessuti e osso.
Secondo i dati del Ministero della Salute circa il 60% della popolazione italiana è colpito da una qualche forma di parodontite e il 10-12% ne è affetto in forma grave, ovvero nello stadio III e IV della malattia. Questi ultimi sono la principale causa della perdita di denti in età adulta e costituiscono anche una minaccia di infiammazione sistemica ovvero riguardante il nostro intero organismo.
A livello statistico, la parodontite rappresenta la sesta malattia cronica in termini di incidenza su base globale ma un altro dato importante e che forse non ci aspetteremmo, è quello relativo all’età in cui aumentano rischio e incidenza della malattia parodontale: si parla infatti già della fascia che va dai 35 ai 44 anni.
Sebbene infatti non sembri immaginabile, non sono pochi i giovani che devono fare i conti con tasche parodontali e denti che si muovono o che hanno già in corso una forma di parodontite ma non ne sono consapevoli. Non siamo qui per allarmarti, quanto piuttosto per informarti correttamente sui rimedi possibili e sulle terapie oggi a disposizione per prevenire, minimizzare e ritardare i danni della parodontite.
Il fattore decisivo quando parliamo di una malattia cronica come questa, è sicuramente diagnosticarla e iniziare a curarla precocemente in modo da monitorare costantemente la situazione ed evitare gravi danni funzionali ed estetici, primo tra tutti la perdita dei denti.
Prima di spiegarti cos’è e in cosa consiste la terapia parodontale non chirurgica iniziamo facendo un po’ di ordine e chiarendo cos’è la parodontite e cosa la distingue da altre infiammazioni orali come la gengivite, come si sviluppa e quali sono i maggiori fattori di rischio.
Cause, sintomi e conseguenze (non solo sui denti)
Notoriamente, le malattie più pericolose per il nostro organismo sono quelle che procedono in maniera silente, procurandoci pochissimi o addirittura nessun sintomo ma arrecandoci intanto dei danni di cui non siamo consapevoli. In questi casi, è molto facile che si arrivi ad accorgersi di ciò che stava accadendo quando ormai la situazione è precipitata ed è troppo tardi per intervenire e minimizzare le conseguenze.
Anche la parodontite rientra purtroppo in questa tipologia silenziosa e infida di patologie: nella stragrande maggioranza dei casi, e soprattutto nei primi stadi, essa è asintomatica perciò l’unica arma che possediamo per intercettare la malattia è affidarci al nostro dentista e in particolare la figura dell’igienista.
Sì, perché, parlando in termini semplici, possiamo dire che la causa della parodontite o piorrea è prima di tutto la placca la quale si trasforma in tartaro a seguito di un’igiene orale carente o scorretta.
Il tartaro, poi, comincia a comportarsi come una barriera protettiva per i batteri che possono così prolificare indisturbati sui denti e nei pressi del tessuto gengivale rendendo la vita difficile al nostro sistema immunitario. Invece di attaccare attivamente i batteri, il corpo assume un nuovo approccio: inizia ad abbandonare i tessuti infetti per proteggersi. Se i primi stadi della malattia gengivale non vengono trattati, le gengive si “ritraggono” lasciando maggiormente esposti i denti e innescando un effetto domino di altri problemi dentali.
Quando le gengive iniziano a recedere, infatti, creano delle tasche tra i denti e il tessuto gengivale, dove si accumulano ulteriore più placca e ulteriori batteri così che alla fine il tartaro penetrerà anche nella zona sub-gengivale. Nel corso del tempo, la semplice gengivite può trasformarsi in una parodontite avanzata, in cui l’infezione, la perdita dei denti e gravi problemi di salute sistemica diventano minacce reali.
Ciò che ti raccomandiamo è quindi rispettare prima di tutto i richiami della seduta con l’igienista ma fare anche caso se presenti i seguenti sintomi perché potrebbe trattarsi dei primi campanelli di allarme di una gengivite o addirittura già di una forma iniziale di parodontite:
- Sanguinamento gengivale, specie durante lo spazzolamento
- Gonfiore e arrossamento gengivale
- Dolore e ipersensibilità delle gengive
- Ipersensibilità dentale al caldo e al freddo
- Leggera retrazione gengivale
- Alitosi
Se presenti uno o alcuni di questi sintomi è molto probabile che anche tu abbia in corso una gengivite o sia colpito da parodontite e dovresti proprio alzare il telefono e prenotare una visita odontoiatrica quanto prima.
La parodontite non è una malattia trascurabile, e non solo perché procura la perdita irreversibile dei denti ma anche perché può influenzare negativamente il decorso di altre malattie sistemiche come batteriemie, sindrome metabolica, diabete di tipo 2, endocarditi acute, ipertensione, malattie polmonari e cardiovascolari, e si è visto essere addirittura correlata al rischio di nascita di bambini pretermine e sottopeso nonché ad ascessi cerebrali.
La correlazione è legata alla natura batterica della parodontite che abbassando le nostre difese immunitarie indebolisce il corpo e lo espone al rischio di sviluppare altre malattie o aggravare quelle già esistenti. È difficile pensare che un’infezione alle gengive possa essere la causa di mali più severi ed è per questo che spesso i problemi che hanno a che fare con denti e bocca vengono sottovalutati o non considerati prioritari.
Solo la corretta informazione può cambiare questo modo radicato e sbagliato di considerare la salute orale ed è per tale ragione che gli operatori odontoiatrici responsabili sono sempre più attenti a mettere a conoscenza i propri assistiti dei rischi che corrono e di come evitarli attraverso una fruttuosa alleanza medico-paziente.
Diagnosi e psr: i primi passi sono i piu importanti!
Dopo tutte queste brutte notizie (perdonateci: ambasciator non porta pena!), arrivano le buone, prima tra tutte che la parodontite in fatti può essere prevenuta e curata e che sia la prevenzione che la terapia sono molto efficaci nella maggior parte dei casi.
Perché possiamo prevenirla? Intanto perché solo in minima parte la parodontite è conseguenza di predisposizioni genetiche ed è invece per larga parte strettamente legata agli stili di vita che adottiamo perciò, mutando alcune nostri comportamenti abitudini, possiamo già fare metà del lavoro!
Sappiamo ad esempio che la cattiva igiene orale, il fumo, il diabete, alcune malattie sistemiche o situazioni particolari che intaccano la normale risposta immunitaria, l’obesità, lo stress ne influenzano grandemente l’espressione clinica ovvero i sintomi e ne aggravano le conseguenze.
Tenere sotto controllo questi parametri, abbandonare cattive abitudini come il fumo o le diete sregolate, adottare stili di vita sostenibili minimizzando lo stress psicologico ed emotivo e soprattutto adottare una buona igiene orale casalinga, sono dunque i primi passi per assicurarti un sorriso longevo e una salute generale migliore.
Oltre a ciò, è fondamentale arrivare ad una diagnosi più precoce possibile così da attuare, nei casi in cui fosse necessario (vedi gengiviti o primi stadi della parodontite) terapie adeguate. Ma abbiamo detto che la parodontite non esordisce con sintomi evidenti…e dunque sarà compito anche del tuo dentista sottoporti ad un semplice screening che può evitarti molti problemi futuri.
Una diagnosi parodontale completa e corretta deve dunque essere considerato un passaggio obbligato per tutti e tutte coloro che si siedono sulla poltrona dell’odontoiatra, e può essere effettuata facilmente durante la seduta di igiene professionale, seduta a cui è fondamentale che tutti ci sottoponiamo con scadenze precise e a intervalli di tempo decisi in base alle esigenze specifiche della nostra bocca.
Nel documento stilato dalla Società italiana di Parodontologia e Implantologia che detta le linee guida per la diagnosi della piorrea, leggiamo:
“La diagnosi deve essere effettuata da tutti i dentisti su tutti i pazienti, applicando le appropriate metodiche cliniche ed interpretando ed elaborando tutti i dati raccolti. La visita parodontale si compone dei seguenti elementi: anamnesi, esame obiettivo, esami radiografici, esami di laboratorio”.
In alcuni casi può essere conveniente effettuare la diagnosi parodontale in più di una seduta e aiutandosi mediate il PSR (Parodontal Screening and Recording): una procedura rapida ed efficace messa a punto dall’Accademia Americana di Parodontologia, che permette di verificare lo stato di salute dei tessuti parodontali ovvero gengive, osso, e tessuti che si trovano nello strato più interno della gengiva.
Si tratta di un vero e proprio “sondaggio” che si effettua con una sonda parodontale delicatamente inserita nel solco gengivale fino al punto in cui incontra una resistenza. A questo punto si registrano tutti i problemi eventualmente rilevati mediante dei simboli: a ogni simbolo corrisponde una manifestazione clinica (sanguinamento, tasca, mobilità dentale, problemi mucogengivali etc…).
A seguito della diagnosi, al paziente verrà consigliata la terapia migliore in quanto più in linea con la situazione attuale della bocca, dei denti e con i rilievi effettuati precedentemente: può trattarsi di una seduta di igiene classica in cui viene spigato il corretto modo di lavarsi i denti oppure possono essere consigliati richiami più frequenti nel caso di malattie come il diabete che predispongono all’insorgenza della parodontite, oppure se sono già presenti tasche parodontali in cui possono proliferare batteri, si opterà per delle levigature ovvero per un’igiene più profonda.
Ma a tutto il mondo delle terapie parodontali dedicheremo presto un nuovo articolo perciò… stay tuned! Nel frattempo, lava sempre bene i denti e prenota una prima visita gratuita nel mese di maggio, eletto in OIS Dental MESE DELLA PARODONTITE!
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