Ieri sera, mentre cercavo materiale per scrivere questo articolo, in modo semplice e un po’ distratto ho digitato nella barra bianca di Google “Malocclusione e”.
Prima ancora di far seguire una qualsiasi parola a quella piccola congiunzione, il motore di ricerca mi aveva già mostrato qualcosa di significativo. Ecco i risultati della mia query a metà:
Si tratta ovviamente solo di un dato quantitativo sulle ricerche on line e niente affatto un dato da cui derivare conclusioni scientifiche.
È interessante notare, però, come i disturbi temporo-mandibolari spesso dovuti a una chiusura scorretta delle arcate dentali comincino sempre più spesso a venir collegati ad altre patologie apparentemente lontane e incompatibili con essi.
Mi sento di dire, in via del tutto preliminare, che questa è una buona notizia. No, non perché siamo sadici e gioiamo dei vostri dolori ma perché questo tipo di collegamenti indica che la ricerca e gli studi stanno man mano guadagnando una prospettiva olistica, sempre più interconnessa, che finalmente guarda al corpo umano come un tutto e non come una somma di parti.
Insomma, come già ha capito da millenni la medicina orientale, forse per curarci meglio dovremmo cominciare ad occuparci dei nessi causa-effetto che legano insieme organi, parti del corpo, le loro rispettive funzioni e disfunzioni e anche l’importanza che in tutto questo riveste il ruolo della mente (e dunque dello stress!).
Psiche e corpo sono due facce della stessa medaglia: non possiamo trascurare la prima senza avere ripercussioni sul secondo.
Malocclusione e dolori cervicali
Grazie all’involontaria indicazione suggeritami da Mr. Google ho deciso di dedicare una serie di approfondimenti alla questione “Malocclusione e…” prendendo in considerazione, articolo dopo articolo, i vari disturbi a cui essa potrebbe essere associata.
Cominciamo oggi con da uno dei problemi più comuni e diffusi nella nostra popolazione: i dolori cervicali.
I dolori temporo-mandibolari indotti da una cattiva occlusione sono delle condizioni muscolo-scheletriche che interessano l’articolazione della mandibola, i muscoli masticatori e tutte le strutture cranio-cervicali associate.
Oltre ai sintomi al livello della bocca e del viso, i disordini a carico della mandibola sono spesso associati a disfunzioni a carico del tratto cervicale della spina dorsale e a un disallineamento della postura di collo e testa che si ripercuote sul resto del corpo.
Individui con TMD (Temporo-mandibular disorders) presentano spesso cefalee, dolori al collo, rigidità dei gruppi muscoli annessi e una ristretta mobilità della porzione superiore della colonna vertebrale.
Questa relazione tra dolori cervicali e disordini oro-facciali è dovuta in primo luogo e come è piuttosto evidente, alla prossimità anatomica: il tratto cervicale serve a posizionarti in modo da far funzionare al meglio la mandibola, quindi i muscoli cervicali e mandibolari lavorano in sinergia.
Il fatto meno noto è che c’è anche un’interconnessione neuronale tra la cervicale e area del nervo trigemino.
Questa interconnessione fa sì che persone con disturbi temporo-mandibolari possano andare incontro a una perdita del controllo psicomotorio dei muscoli del collo e delle spalle.
Perché dovrei preoccuparmi per la mia mandibola?
Guardando solo a muscoli e ossa, la mandibola non è niente di speciale. Dal punto di vista anatomico, infatti, l’articolazione della mandibola non è troppo diversa dal gomito o dal ginocchio.
Abbiamo un osso, la mandibola, che si muove avanti ed indietro in un apposito incavo, la troclea, nell’osso temporale.
Una serie di muscoli – principalmente il massetere, il temporale e gli pterigoidei – le permettono di fare il suo movimento rotatorio, che si traduce nell’apertura e chiusura della bocca.
Se allarghiamo lo sguardo però le cose cambiano perché per il nostro sistema nervoso centrale la mandibola è l’articolazione più importante di tutte.
Puoi vivere benissimo con un problema al ginocchio, un problema alla spalla o un problema al gomito: avrai dolore in alcuni movimenti, ma la tua sopravvivenza non è certo minacciata.
Un problema alla mandibola potrebbe invece compromettere la tua capacità di mangiare, il che dal punto di vista del cervello è molto peggio (quando si è sviluppato il nostro sistema nervoso, non esistevano gli omogeneizzati!).
Ecco perché la mandibola ha un’importanza eccezionale per il sistema nervoso, ed ecco perché i problemi nella zona possono letteralmente “mettere in allarme” tutto il corpo.
Lo studio
Nel 2019, quattro ricercatrici del dipartimento di Fisioterapia e Scienze della salute di Pernambuco in Brasile, hanno messo a punto uno studio per verificare l’ipotesi di un collegamento tra i disturbi muscolo-scheletrici al livello del collo e i disordini dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) che l’ortodonzia si propone di risolvere.
Lo studio coinvolgeva pazienti dai 18 ai 55 anni e si basava su diversi criteri come la valutazione della forza muscolare, della resistenza, del range di mobilità cervicale e della funzionalità del collo.
Dai test effettuati è risultato che gli individui con disturbi temporo-mandibolari presentano
- Una resistenza molto più bassa dei muscoli estensori del collo, addirittura il 95% in meno rispetto alle persone senza quel problema
- Debolezza dei muscoli flessori profondi del collo
- Un ridotto range di mobilità: valori bassi nei test di flessione-estensione cervicali, flessione laterale e rotazione.
In media, il 75% degli individui con disturbi alla mandibola dichiarano di avere problemi al collo per un tempo che arriva anche a 13 giorni al mese, contro il 15% dei partecipanti allo studio “sani”.
Come risolvere il problema?
Ogni caso di malocclusione, in base alla diagnosi, richiederà un intervento diverso, specifico: intervento di ortodonzia, estrazione dentaria, applicazione del bite o di speciali apparecchi.
Tutto per ripristinare il corretto allineamento dei denti e dunque una buona chiusura delle due arcate.
Ricordiamo, una volta di più, che il sistema della masticazione – denti, mandibola e relativi muscoli – è collegato a livello anatomico e funzionale con altre strutture del corpo: muscoli della regione laterale, posteriore ed anteriore del collo.
Spesso questo problema necessita dell’intervento sinergico di diversi professionisti: odontoiatra, gnatologo/a, fisioterapista, logopedista, specialista in ortopedia).
Nei centri I-SMILE la prima visita è gratuita e comprende una valutazione sia globale che distrettuale.
Si tratta di una valutazione essenziale per pianificare un programma terapeutico personalizzato e completo.
Infatti, oltre a un intervento mirato su denti e arcate dentali, in alcuni casi potrebbe essere necessario affiancare una terapia mio-funzionale ovvero una “rieducazione della lingua” sotto la guida di un o una logopedista oppure un percorso fisioterapico di Rieducazione Posturale Globale con il metodo Mezieres.
I nostri esperti possono, insomma, aiutarti a risolvere il problema della malocclusione in un modo efficace indirizzandoti, quando necessario, verso terapie complementari che ti assicureranno un benessere completo e a lungo termine.
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